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La Mastoplastica Additiva è un intervento chirurgico che consente di aumentare il volume delle mammelle e di migliorare la loro consistenza. Viene eseguita mediante l'inserimento di protesi mammarie.
Queste ultime sono realizzate da un guscio esterno di silicone, un materiale utilizzato per fini medicali da più di 50 anni che offre un'ottima biocompatibilità, con all'interno un gel di silicone più o meno coesivo. Le protesi di ultima generazione presentano una eccellente durata nel tempo ed il gel al loro interno ha la caratteristica di non fuoriuscire all'esterno della protesi anche in caso di rottura della suo guscio esterno.
Le misure e la tipologia (rotonde od anatomiche) delle protesi vengono discusse insieme alle pazienti prima dell'intervento. La scelta corretta viene guidata dai parametri corporei delle pazienti (mammelle preesistenti, larghezza ed altezza del torace, spessore del pannicolo cutaneo, attività fisica, ecc) e dalle loro richieste di natura estetica.
Esistono protesi di forma rotonda od anatomica (a "goccia") e la scelta tra i due tipi dipende principalmente dalla forma delle mammelle che la paziente desidera ottenere. La visione di alcuni risultati di interventi già eseguiti potrà aiutare le pazienti a capire le differenze nel risultato estetico conseguente all'impiego delle due diverse forme di protesi.
E' stato ampiamente dimostrato che l'inserimento di protesi mammarie non comporta un maggior rischio di insorgenza nè di tumori della mammella nè di malattie autoimmuni. Le principali indagini strumentali per la ricerca di neoplasie mammarie (RMN ed Ecografia) non vengono minimamente disturbate dalla presenza delle protesi mammarie che non limitano quindi il loro potere diagnostico. L'esecuzione di una mammografia può invece richiedere l'esecuzione di radiogrammi supplementari per la completa visualizzazione della mammella sovrastante le protesi.
Il lavoro e le attività sociali devono essere ridotti per circa due settimane dopo l'intervento. Le attività sportive possono essere riprese dopo circa 4-6 settimane mentre è consigliabile riprendere la guida di veicoli non prima di 2 settimane. Si consiglia di dormire in posizione supina nelle prime due settimane dopo l'intervento mentre una doccia potrà essere effettuata dopo circa 10 giorni dall'intervento. I punti di sutura vengono rimossi dopo circa 10 giorni dall'intervento.
L 'intervento viene eseguito in anestesia generale e richiede un giorno di degenza. Al termine dell'intervento vengono spesso posizionati dei drenaggi rimossi successivamente dopo 2-4 giorni. Le protesi possono essere introdotte attraverso una incisione cutanea nel solco sottomammaria o lungo la emicirconferenza inferiore dell'areola e vengono posizionate in un piano sottostante la ghiandola mammaria o sotto il muscolo pettorale che viene a tal fine in parte defunzionalizzato.
Al termine dell'intervento viene applicata una medicazione compressiva che viene sostituita dopo 2-3 giorni da un reggiseno elasticizzato che andrà indossato continuativamente per circa un mese. In caso di posizionamento sottomuscolare delle protesi si utilizzerà anche una fascia compressiva per i poli superiori delle mammelle.Nell'immediato postoperatorio le mammelle appariranno più alte della norma e richiedono un periodo di 3-6 mesi per il raggiungimento di una posizione e di una forma definitiva.Il dolore postoperatorio viene di solito controllato mediante la assunzione di farmaci per via endovenosa e poi per via orale.
Nei 15 giorni precedenti all'intervento dovranno essere evitati farmaci anticoagulanti o aspirina. Il fumo aumenta il rischio di complicanze di qualsiasi intervento e dovrebbe quindi essere ridotto, o meglio sospeso, 15 giorni prima e dopo l'intervento.
Quando le mammelle sono anche ptosiche congenitamente od in seguito ad una allattamento, può essere necessario associare un intervento di mastopessi. Quest'ultimo intervento comporta delle cicatrici di maggiore estensione proporzionali all'entità della ptosi da correggere. L'estensione di tali cicatrici dipenderà dalla gravita della ptosi stessa e potranno essere posizionate intorno all'areola, tra l'areola ed il solco sottomammario e lungo il solco sottomamammario.
Lievi asimmetrie di forma volume tra le due mammelle preoperatorie potranno persistere anche postoperatoriamente anche se solitamente saranno meno evidenti una volta inserite le protesi. Asimmetrie maggiori richiederanno la esecuzione di procedure chirurgiche diverse tra le due mammelle. Eventuali strabismi divergenti dei complessi aeola capezzolo saranno invece più evidenti dopo aver effettuato una mastoplastica additiva.
LE POSSIBILI COMPLICANZE
Complicanze generiche legate alle anestesie locali o generali sono possibili per qualsiasi intervento chirurgico. In pazienti in buone condizioni generali, e con parametri vitali ottimizzati da eventuali preparazioni specifiche, le complicanze importanti potranno essere ridotte ad eventi estremamente rari.
Le complicanze di questo intervento sono poco frequenti, come ovviamente per qualsiasi interventi di chirurgia estetica, e sono principalmente rappresentate da sanguinamenti, contratture capsulari, infezioni, rotazioni delle protesi, alterazioni della sensibilità cutanea.
I sanguinamenti sono eventi rari (3-5%) e possono verificarsi più frequentemente nelle prime 24 ore dall'intervento. Nei casi più gravi può richiedere un reintervento per fermare il sanguinamento.
Le infezioni che comportano la necessità di rimuovere le protesi e di attendere qualche mese per poterle reinserire sono molto rare.
Piuttosto frequenti (ca 25%) sono le alterazioni della sensibilità del capezzolo mentre molto rare sono le perdite di sensibilità totali. E' un evento casuale che spesso si risolve in 12-24 mesi e che non dipende dal tipo di tecnica e dalla via di accesso che viene utilizzata per l'inserimento della protesi .
La contrattura capsulare consiste nell'indurimento spontaneo della protesi che rappresenta la complicanza specifica legata all'impiego di protesi e si può verificare nel 5% dei casi dopo un periodo variabile dall'intervento chirurgico. Dipende prevalentemente da fattori individuali non accertabili preoperatoriamente. Esistono diversi gradi di contrattura capsulare. Nei gradi più lievi si osservano minime alterazioni estetiche che consentono una normale vita di relazione mentre nei casi più gravi si può rendere necessaria la sostituzione delle normali protesi di silicone con altre rivestite di una schiuma di poliuretano che riducono l'incidenza di queste complicanze al 1% dei casi.
Una possibile complicanza legata alla superficie protesica rugosa è caratterizzata dalla di alcune ondulazioni superficiali della cute mammaria (wrinkling, waving, rippling) che si possono manifestare in persone magre o che abbiano con uno spessore limitato dei tessuti (adiposi o ghiandolari) che ricoprono la protesi mammaria. Questo fenomeno si può manifestare tipicamente nei quadranti inferiori interni ed esterni della mammella ed, in caso di protesi posizionate al di sopra del muscolo pettorale, anche nei quadranti superiori. Sono effetti collaterali dovuti alla presenza di pieghe della protesi ed alla stretta adesione tra la superficie delle protesi testurizzate con i tessuti soprastanti. Può trattarsi spesso di un difetto lieve che non richiede trattamenti oppure talvolta può richiedere un lipofilling oppure la sostituzione della protesi.
La rotazione delle protesi è un evento legato all'impiego delle protesi anatomiche che nel tempo, per motivi non ancora ben chiariti, possono ruotare intorno al loro asse alterando la forma esterna delle mammelle. Può richiedere un reintervento chirurgico e/o una sostituzione delle protesi.